Uno dei problemi più frequenti e fastidiosi quando si parla di problemi di casa, è quello dell’intesamento dei lavandini, sia che essi siano acquaio che bagno.
Purtroppo, benchè minimo, giorno dopo giorno lo sporco e tra questo piccoli pezzi di cibo, peli, saponi passano dentro i tubi e tendono a fermarsi in quelle parti di tubo più strette e ricurve stratificandosi all’interno di esse, fino alla completa ostruzione del tubo dopo un periodo più o meno grande.
Il risultato è quello che sappiamo, a chiunque sarà capitato: facciamo le nostre operazioni di routine lavando i piatti, le mani, i denti, e all’improvviso, vediamo l’acqua rimaner lì immobile e siamo costretti a smettere.
Come risolvere quindi il problema quando succede?
Esistono molte leggende in giro su come risolvere l’intasamento dei lavandini, alcuni siti propongono per esempio metodi naturali come bicarbonato, aceto, bibite gassate addirittura, fino ad arrivare a improbabili fil di ferro, ventose etc.
Il metodo più classico poi, forse il più semplice da sperimentare, è quello degli agenti acidi che si trovano in tutti i supermercati. Sono prodotti chimici molto aggressivi, che oltre a essere molto inquinanti hanno comunque dei limiti, non riescono ad annientare in poco tempo tutto quello che c’è dentro. Richiedono numerose applicazioni e i flaconi non sono così economici: a ogni applicazione ne va via almeno la metà e deve rimanere a “divorare” lo sporco per numerose ore cosa non sempre possibile visto il frequente utilizzo che ne dobbiamo fare.
Il rischio è quello di avere un beneficio momentaneo, dovuto a qualche foro che si allarga, ma di doversi ritrovare poi ogni mese a riapplicare lo stesso metodo, senza avere mai un sostanziale miglioramento.
L’unico vero sistema che rimane a questo punto è quello dello svuotamenteo meccanico cioè di chiamare un idraulico firenze, metodo efficace ma molto costoso. Se ci pensiamo bene però esiste un ulteriore sistema, ovvero quello di mettersi a fare l’idraulico, una follia direte voi, sì, ma se si sa cosa andare a fare non sarà poi così complicato.
Intanto dobbiamo sapere che un lavandino è fatto da un sifone che si trova al di sotto di esso, che indirizza l’acqua verso i principali tubi di scarico, è lì che di solito si accumula tutto lo sporco.
Tutti i sifoni prevedono una serie di rotelle e pezzi di tubo che si avvitano insieme, e sempre più sovente vengono fatti di plastica il che aiuta sicuramente il discorso in vista di un fai-da-te.
Dobbiamo a questo punto dotarci di un bel paio di guanti ed eventualmente se siete delicati anche di una mascherina perchè andremo a vedere qualcosa di brutto e anche piuttosto puzzolente.
Andando a svitare i pezzi sotto si andrà infatti a estrarre quelle parti di tubo in cui lo sporco si è annidato per mesi imputridendo anche là dentro. Di solito anche se in precedenza si è fatto uso di acidi, si crea una sorta di melma molto collosa e putrida che è resistente anche agli agenti più aggressivi.
Una volta individuata dovrete avere il coraggio di eliminarla dal tubo e gettarla via.
Attenzione: all’apertura del tubo ci saranno anche delle riparelle, non le perdete, se sono anche quelle marcite vanno sostituite con altre nuove, ma al momento del rimontaggio vanno inserite esattamente allo stesso punto altrimenti c’è il rischio che il tubo non risulti ben sigillato, con conseguenti spiacevoli perdite di acqua.
Si può usare anche una pinza per stringere le rotelle, ma facendo molta attenzione specie se sono di plastica. Altrimenti la forza di un bel polso robusto con i moderni scarichi è più che sufficiente.