Quando si realizza un balcone, è importante dedicare del tempo a un elemento che sta alla base di una buona impermeabilizzazione. Eccone le tipologie.
I massetti cementizi hanno varie funzioni, anche simultanee. Occorrono ad appianare o a livellare una superficie, in modo che, tra l’altro, si possa procedere a una pavimentazione definitiva, ma servono pure a suddividere il carico sovrastante. Sicché per l’impermeabilizzazione balconi rivestono un ruolo fondamentale. Prima di tutto, però, è bene sapere che ne esistono di vari tipi.
Massetto desolidarizzato
I massetti desolidarizzati – il cui spessore d’abitudine non misura meno di 35 millimetri – si rivelano la soluzione ideale nel caso in cui si prevede che la superficie sarà calpestata da parecchi piedi (come nell’eventualità di un manto stradale). Fra questi – composti con la sabbia – e il cemento armato è opportuno frapporre delle lamine di PVC o polietilene, così come è meglio inserire del polistirolo espanso (di almeno 1 centimetro) attorno ai pilastri e lungo le pareti. Tutto ciò, applicato secondo procedure e in quantità prestabilite, serve ad attutire gli effetti deformanti ai quali va incontro la struttura, dalle modificazioni termiche agli assestamenti del terreno. Inoltre, è importante posizionare “strategicamente” i giunti nel massetto, in modo da provocare preventivamente le fessure dovute a future cause igrometriche.
Massetto galleggiante
Il sughero o il poliuretano, elementi utili per l’isolamento acustico e termico, sono gli strati supplementari che differenziano un massetto desolidarizzato da un massetto galleggiante. Non si tratta di materiali particolarmente resistenti, il che significa che, pure per favorire una distribuzione di carichi maggiormente equa, è fortemente consigliabile inserire nel mezzo una rete elettrosaldata.
Massetto in aderenza
Se non si dispone di uno spazio di 35 millimetri, bisogna ripiegare sul massetto in aderenza. Esso sta a contatto con la soletta, la quale perciò – previo attento controllo – non deve risultare consumata dal tempo, impolverata, franabile. Bisogna anzi che sia indurita il giusto. Uno strato aggiuntivo di impasto di calce e cemento (detto boiacca) favorirà l’unione con il massetto. Necessario è inoltre il concepimento di una lievissima pendenza, in modo che l’acqua piovana scivoli e non si infiltri. Qualora quest’ultima non sia presente, sarà il caso di ricavarla al di sotto della superficie impermeabilizzante.
Dettagli importanti
Quanto accennato sopra non è che un vademecum, a cui vanno integrati altri dati, accorgimenti e cesellature che un’azienda del settore edilizio – nel nostro caso Membrapol – può fornire. È fondamentale, tuttavia, non trascurare o sottovalutare alcuni passaggi e applicare la soluzione più adatta al vostro balcone, onde evitare di ricorrere a fastidiosi interventi successivi.
Il vostro balcone vi ha mai dato dei problemi?